Il borgo di Guastalla ha origini antiche, ma si sviluppa soprattutto a partire dal Quattrocento con la signoria dei conti Torelli. Nel XVI secolo il feudo suscita l’interesse di Ferrante Gonzaga, cadetto del marchese di Mantova Francesco II e maresciallo di campo dell’imperatore Carlo V, che lo acquista nel 1539 dalla contessa Ludovica Torelli. Sotto il nuovo dominio di Ferrante, che sempre al servizio di Carlo V diviene in seguito viceré di Sicilia e governatore di Milano, lo sviluppo di Guastalla raggiunge il suo apice.
Grazie in particolare all’opera dell’architetto Domenico Giunti e di altri ingegneri militari, il borgo diventa una delle città fortificate più importanti del Nord Italia. L’impianto urbanistico a strade ortogonali protetto da una cinta muraria pentagonale, con agli spigoli quattro bastioni e la rocca, circondata da un ampio fossato (testimoniato da un disegno autografo dello stesso Giunti risalente al 1553), è considerato il modello ispiratore del disegno attuato da Vespasiano Gonzaga a Sabbioneta alcuni anni più tardi.
Il progetto prende avvio sotto Cesare, figlio di Ferrante, e con la direzione del Giunti, ma ancora in forma embrionale per poi subire profonde alterazioni. Mura e rocca sopravvivono fino al 1689, quando le fortificazioni sono demolite in seguito all’attacco degli spagnoli.
Oggi l’impianto del sistema difensivo di Guastalla risulta in parte leggibile nell’impronta del centro storico e delle sue immediate propaggini, oltre che nelle arginature che delimitano il perimetro urbano verso nord-ovest.