Prima delle mappe catastali, le planimetrie di Sabbioneta che ci sono pervenute riguardano quasi esclusivamente le fortificazioni della città. Si tratta infatti di documenti redatti ai fini di atlanti militari o a celebrazione di eventi bellici (in particolare relativi alle contese tra spagnoli ed austriaci nel Nord Italia), tutti peraltro eseguiti in un breve intervallo di tempo (tra la fine del XVII secolo e la prima metà del XVIII).
Gaspare Beretta, Sabbioneta, seconda metà sec. XVII, Milano, Biblioteca Ambrosiana, in Gianfranco Ferlisi, Sabbioneta, città murata, pubblicata in Costruire, abitare, pensare. Sabbioneta e Charleville. Città ideali dei Gonzaga, a cura di Carlo Bertelli, Universitas studiorum 2017, Mantova, p. 82.
È la rappresentazione più antica della città completa non solo delle fortificazioni ma anche del suo impianto urbano e dei principali edifici. Viene attribuita a Gaspare Beretta, ingegnere milanese (1623-1703). La cinta fortificata è completa di fossato, che circonda anche il castello. È presente un rivellino a mezzaluna davanti a Porta Vittoria, mentre oltre Porta Imperiale il secondo rivellino risulta solo tratteggiato. Lungo le strutture difensive esterne appaiono numerose controguardie, in prevalenza tratteggiate.
D. Joseph Chafrion, Sabioneta, in Plantas de las fortificaciones de las ciudades, plazas y castillos de estado de Milan ofrecelas a la Majestad del Catholico Rey de las Espanas D. Carlos II N. S. La pluma y buril, de D. Joseph Chafrion, capitan de Infanteria Espanola del Tercio de Lombardia Y Ingenierio del Exercito, pubblicata in Milano nel 1687 (tav. 24), pubblicato in Carlo Togliani, L’immagine a stampa di Sabbioneta nel contesto geopolitico della Lombardia spagnola ed austriaca, in Costruire, abitare, pensare. Sabbioneta e Charleville. Città ideali dei Gonzaga, a cura di Carlo Bertelli, Universitas studiorum 2017, Mantova, p 106.
È la pianta che probabilmente fa da riferimento per tutte le successive rappresentazioni analoghe. La città non è rappresentata nel suo impianto urbano, ma solo con riferimento alle fortificazioni ed alle aree circostanti. Oltre le mura, è presente un ampio fossato, che circonda anche il castello, e che contiene due rivellini a mezzaluna, uno davanti alla Porta Vittoria, e l’altro davanti alla Porta Imperiale.
Vincenzo Coronelli, Pianta delle mura e della fortezza di Trezzo e “Sabioneda” affiancate, 1693, Sabbioneta, Collezione Vittorio Rossi.
Incisione disegnata dal geografo Vincenzo Coronelli (1560-1718), contenuta all’interno dell’atlante “Città e Fortezze dello Stato di Milano e Confinanti...”, edita a Venezia nel 1693.
Raffigura un disegno semplificato, che ignora l’interno della città ma anche il territorio circostante alle fortificazioni.
Manca la mezzaluna a sud di Porta Imperiale, coerentemente con la pianta di Beretta conservata all’Ambrosiana. Dato che Chafrion la raffigura, potrebbe essere stata ingrandita dagli spagnoli ai suoi tempi (1687) ma ancora non completata nel 1693, oppure non rappresentata perché il Coronelli potrebbe essersi basato su informazioni non aggiornate. Ci sono inoltre due mezzelune fortificate nel fossato, tra i baluardi di San Giovanni e San Nicola ed altre quattro strutture simili, ma più piccole, a protezione dei vertici dei baluardi di San Giorgio, San Giovanni, San Nicolò, Santa Maria. Oltre il fossato, i terrapieni esterni si arricchiscono di dettagli ulteriori rispetto alla pianta di Chafrion, con in particolare due controguardie a protezione del castello e dei baluardi di Santa Maria e Sant’Elmo.
T. Fritschen, Sabioneda, in Schauplatz des Krieges in Italien, Oder Accurate Beschreibung der Lombardey, 1702, Lipsia, pubblicata in Carlo Togliani, L’immagine a stampa di Sabbioneta nel contesto geopolitico della Lombardia spagnola ed austriaca, in Costruire, abitare, pensare. Sabbioneta e Charleville. Città ideali dei Gonzaga, a cura di Carlo Bertelli, Universitas studiorum 2017, Mantova, p. 111.
La planimetria è una copia pedissequa del disegno del Coronelli.
G. B. Sesti, Pianta di Sabbioneta, 1707 Sabbioneta, Collezione Vittorio Rossi.
Incisione pubblicata nel 1707 nell’Atlante (Piante delle città, piazze e castelli fortificati in questo stato di Milano con le loro dichiarazioni...) del tenente generale Giovanni Battista Sesti, una raccolta dei presidi fortificati dello stato di Milano.
La cinta muraria è completa e circondata da un grande fossato che ingloba anche il castello e i due rivellini davanti alle porte, a suggerire la probabile derivazione dallo Chafrion.
Mancano le mezzelune isolate nel fossato ed i dettagli sulle fortificazioni esterne. L’atlante del Sesti viene ripubblicato nel 1733 e nel 1734 (quest’ultima è un’edizione aggiornata con una diversa impostazione grafica e con l’espediente del baluardo di San Giorgio sotto attacco), senza però che il disegno della città e delle mura venga modificato.
G. M. Riva, Pianta di Sabbioneta, 1733, Sabbioneta, Collezione Vittorio Rossi.
Incisione di Giovanni Maria Riva contenuta nell’opera di Giovanni Battista Sesti “Piante delle città, piazze e castelli... Aggiontovi gli Attacchi dell’Armi delle MM. Sarda, e Cristianissima...” del 1733.
A parte il diverso orientamento e la rappresentazione di cannoneggiamenti sul baluardo di San Giorgio, il disegno è sostanzialmente identico a quello originario del Sesti.
Marc’Antonio dal Re, Chateau de Sabioneta assiegé le janvier 1734 par les Troupes Alliées, in Attaques faites par les troupes des alliez en l’an 1734, pubblicata in Carlo Togliani, L’immagine a stampa di Sabbioneta nel contesto geopolitico della Lombardia spagnola ed austriaca, in Costruire, abitare, pensare. Sabbioneta e Charleville. Città ideali dei Gonzaga, a cura di Carlo Bertelli, Universitas studiorum 2017, Mantova, p. 115
L’incisione viene pubblicata a Milano nel 1734 dall’incisore e editore Marc’Antonio dal Re, a celebrazione della riconquista della Lombardia operata dagli Asburgo in seguito all’estemporanea occupazione dei Savoia con l’appoggio di Francia e Spagna. La planimetria riprende il tema dell’assedio, rappresentando il baluardo San Giovanni sotto tiro, anche se in effetti Sabbioneta non fu bersagliata dall’artiglieria, ma consegnata agli Asburgo a seguito di trattative. La forma delle mura ripropone il disegno del Sesti.
G. Bodenehr, Sabioneta, 1720-1730, Sabbioneta, Collezione Vittorio Rossi.
Incisione eseguita dal cartografo, incisore e editore Gabriel Bodenehr, autore di repertori e atlanti illustrati stampati ad Augusta.
La pianta di Sabbioneta, datata 1720 e 1730, non fa però parte di questi compendi. La rappresentazione è mancante del rivellino a sud di Porta Imperiale e – anche tramite le ombreggiature – insiste maggiormente sull’ampiezza e profondità del fossato e sulle difese esterne in terra, chiaramente raffigurate come scarpate.
Nell’ampio fossato, tra i baluardi di San Giovanni e San Nicola, compaiono due mezzelune fortificate.
Si nota anche la “strada coperta” (ovvero riparata dalle scarpate in terra), esterna al fossato, con relativo parapetto.
Pianta della città di Sabbioneta, 1735, Archivio di Stato di Milano (ASMi Militare P.A.b. 381).
Il disegno, datato 1735, evidenzia i due rivellini davanti alle porte ed una serie di fortificazioni esterne con numerose controguardie. Ad eccezione dei rivellini, non compaiono altre mezzelune all’interno del fossato.
Sabioneta, Georg Christian Kilian, Augusta, conservata presso la Raccolta Civica di Stampe “Achille Bertarelli” di Milano, datata attorno al 1720, pubblicata in Carlo Togliani, L’immagine a stampa di Sabbioneta nel contesto geopolitico della Lombardia spagnola ed austriaca, in Costruire, abitare, pensare. Sabbioneta e Charleville. Città ideali dei Gonzaga, a cura di Carlo Bertelli, Universitas studiorum 2017, Mantov, p. 116.
Il disegno è di fatto una copia della pianta di Bodenehr.
Plan de la ville de Sabioneda, Sabbioneta, Collezione Vittorio Rossi.
Si tratta di un’ncisione derivata o ispiratrice dei disegni del Bodenehr o del Kilian, di autore ignoto anche se di matrice chiaramente francese. Il riferimento al ducato di Mantova (accorpato a quello di Milano nel 1746) la fa datare a prima del 1745.
La rappresentazione è sostanzialmente identica a quella del Bodenehr.